Ufficio Reclami "Amici Beppe Grillo Cerignola" - MoVimento 5 Stelle Cerignola

giovedì 27 febbraio 2014


Il Comune che vorrei

di Antonio Fucci


ecco quello che ritengo sia importante nell’amministrazione di un comune:
Vorrei degli amministratori aperti agli stimoli della società civile e non solo degli oratori intenti a spiegare da un pulpito esigenze e necessità nate spesso al di fuori della comunità.
Il M5S è un movimento che nasce dal basso, quindi per quanto sia ormai lo slogan di tutte le forze politiche, la gente deve tornare protagonista. Un sindaco dovrebbe prima delle elezioni presentare il proprio programma di mandato con obiettivi chiari e concreti, soggetto a verifiche annuali senza che diventino occasione di trionfalismi o facile demagogia.

Vorrei degli amministratori lavoratori, vicini alla gente perché condividono con i semplici cittadini un’occupazione e dedicano alla politica parte del loro tempo.
Sono contrario ai tecnici, come sono diffidente verso i politici di mestiere: ritengo che le tentazioni siano troppe, anche per persone oneste. Mi rendo conto che la macchina comunale è qualcosa di complesso, ma va recuperata l’idea della politica come servizio e non come trampolino di lancio per altri incarichi.

Vorrei un ecologismo reale, senza eccessi e senza strumentalizzazioni, dove la raccolta differenziata possa diventare una risorsa per la collettività, e non un aggravio ulteriore a beneficio di pochi. 

Vorrei un comune vicino ai più deboli, agli anziani, ai giovani, a chi ha meno, senza che queste condizioni vengano strumentalizzate:  i pulmini elettorali pieni di anziani, i centri giovani dove mancano soltanto le divise in orbace mi fanno repulsione. L’associazionismo è importante e va sicuramente incoraggiato, ma esso deve soltanto coadiuvare, non sostituire l’ente locale nella gestione dei servizi. 

Vorrei un comune dove la cultura sia fatta in punta di piedi, in attività quotidiane, senza bisogno di stupire l’elettore con miriadi di attività che a volte sono un vero proliferare di sprechi e non servono allo scopo principale: valorizzare il servizio. Bisogna pensare non più in grande, ma a quello che serve e soprattutto si deve essere consapevoli che quello che si paga oggi si dovrà poi mantenere domani.

I servizi andrebbero valutati in due direzioni: non è etico, a mio parere, disporne quando si utilizzano lavoratori sottopagati e con contratti capestro. Non è tollerabile che il personale direttamente dipendente dell’ente, anche tra gli inquadramenti più bassi, goda di condizioni economiche e lavorative incomparabilmente superiori rispetto a persone formate e laureate, ma provenienti da una cooperativa.
Basta con le gare di appalto al massimo ribasso e anche quando si tratta di altri criteri di aggiudicazione, non siano sempre i lavoratori a rimetterci. I servizi, infine, devono avere una scala di priorità e visto che si guarda con favore verso forme di collaborazione tra enti, bisognerebbe anche accettare qualche disagio di carattere, per così dire, logistico.

Per i motivi di cui sopra sono contrario a esternalizzazioni e municipalizzate, perché spesso comportano un peggioramento del servizio, un peggioramento delle condizioni di lavoro e una forma di deresponsabilizzazione dell’ente: quando, infatti, una cooperativa perde un appalto, capita spesso che i lavoratori impegnati in quel servizio perdano il lavoro.
A proposito di municipalizzate sono note le assunzioni facili fatte da Alemanno e il ruolo elettoralistico che hanno in molti comuni del Sud e del  Nord,noto l’uso allegro di fondazioni e società patrimonio da parte di alcuni comuni per garantire servizi, alcune indebitate o utilizzate per coprire assunzioni farsa, in qualche caso dichiarate pure non conformi alla legge.
Un taglio netto deve essere effettuato anche alle consulenze: a che pro utilizzare, ad esempio, professionisti esterni per realizzare un edificio di pubblica utilità, quando all’interno dell’ente già ci sono ingegneri, architetti e geometri che meriterebbero di vedere valorizzate le loro professionalità anche economicamente?

Vorrei, e sembra banale pretenderlo, gare di appalto e concorsi di specchiata onestà e un albo pretorio con tutti gli atti amministrativi consultabili, determinazioni comprese. Il capitolo concorsi meriterebbe davvero un paragrafo a parte. 
In enti medio piccoli è difficile, per non dire impossibile, ottenere un posto onestamente da alcuni anni a questa parte: i blocchi al turnover hanno reso, infatti, assai ardue le assunzioni e ristretto il collo della bottiglia a persone già conosciute, per esperienze pregresse o per altri motivi meno onorevoli. Non credo che questo stato di cose, soprattutto nel momento difficile che stiamo vivendo, sia tollerabile.
A tutto questo si è aggiunta la beffa della legge 125 sui precari che risulta in gran parte inapplicata a circa quattro mesi dalla sua approvazione, rendendo però, al contempo, quasi impossibili le assunzioni a tempo parziale: un’amara presa in giro, per coloro che, per le ragioni che ho enunciato, sono spesso i primi degli onesti.
In qualità di cittadini onesto non stimo nemmeno i così detti articoli 90, i membri di staff del sindaco assunti senza concorso, figure che abolirei o ridurrei perché il più delle volte, a distanza di anni, si trovano magicamente stabilizzate, non so quanto in maniera meritocratica.
La mia attenzione alla politica assunzionale di un ente pubblico può essere considerata un atto egoistico e in un certo senso lo è, ma gli sprechi spesso denunciati nella pubblica amministrazione non derivano né dal numero dei dipendenti, né dalla spesa che gli stipendi, modesti a paragone di altri paesi europei, comportano; mentre la contrazione delle assunzioni non ha certo giovato ai servizi che gli enti locali garantiscono.

L’amministrazione dovrebbe esercitare una forma di moral suason per cercare di valorizzare il paese con attività commerciali e di svago: vivo in una realtà dove c’è un eccesso di attività culturali, a volte politicamente connotate, ma senza un cinema, senza un pub, senza un locale degno di questo nome. Infine la moral suason andrebbe a mio parere attivata anche per ragioni etiche: la Ludopatia sta diventando un problema endemico e un’amministrazione locale dovrebbe, anche con incentivi economici, cercare di spingere gli esercenti a non possedere slot machine.

Gli URP allontanano i cittadini dall’amministrazione, come i servizi on line, anche se entrambi sono sicuramente utili per evitare file indiscriminate e situazioni di caos endemico. Un ufficio comunale deve poter, almeno una volta alla settimana, ricevere per appuntamento i propri cittadini. Magari in un comune grande è molto difficile, ma in enti più piccoli credo sia ancora fattibile. Vorrei, infine, dirigenti presenti e non entità ectoplasmatiche sempre in viaggio e lontano sia dai cittadini, che dal servizio di appartenenza.

Un’amministrazione, infine, dovrebbe essere rappresentativa di tutte le confessioni dei propri cittadini:  basta proclami razzisti contro le moschee, ma basta anche alle benedizioni inaugurali, natalizie e pasquali!


Purtroppo in certe contrade, che la cosa pubblica non sia sinonimo di casa del popolo è un concetto ancora non ben compreso.

giovedì 20 febbraio 2014




L'omelia anti 5 Stelle e l'ira dei grilli: "Informato il vice capogruppo alla Camera"


Don Giuseppe Russo fa perdere la pazienza ai grillini, che non ci stanno a passare per il demonio e informano il pentastellato vicecapogruppo alla Camera Giuseppe D’Ambrosio per rovesciare le accuse che il sacerdote, durante l’omelia del 5 febbraio scorso, aveva rivolto ai votanti cinque stelle, dicendo loro: “Io spero che qui non ci sia nessuno che abbia votato Grillo, altrimenti ci sarebbe da redimersi”.


La predica inusuale era partita dalla celebrazione del santo del giorno, Sant’Agata, e dalla correlazione con i fatti di politica che avevano occupato le colonne dei giornali con lo scontro tra il comico genovese e la presidente della Camera Laura Boldrini. Il post “Cosa succederebbe se trovassi la Boldrini nella tua auto?” ha scatenato tante reazioni, compresa quella del parroco della Chiesa di Sant’Antonio di Cerignola.
A Cerignola esistono due gruppi di attivisti grillini che si contendono, come in tutti i centri italiani, il riconoscimento del vessillo a cinque stelle per le prossime elezioni amministrative del 2015: lo schieramento de “Gli amici di Beppe Grillo” e “I grilli di Cerignola”, rispettivamente fondati da Antonio Fucci e Matteo Loguercio.
“Abbiamo già informato il vice capogruppo D’Ambrosio perché valuti il senso di queste esternazioni. Personalmente credo fortemente che la politica debba stare fuori dalle chiese perché in questo modo- sottolinea Antonio Fucci- si corre soltanto il rischio di condizionare il parere dei fedeli sulla base di proprie convinzioni personali e magari anche disinformate”.
“Spero che don Giuseppe possa trovare un rimedio a quanto fatto durante la sua omelia: a me non risulta che il male dell’Italia sia il Movimento 5 stelle, anzi; mi auguro che questi apprezzamenti li possa rivolgere anche al Pd o al Pdl. Non dico che non possa avere idee politiche, ma dovrebbe esternarle in altri contesti, di certo non in chiesa”, commenta il portavoce de Gli Amici di Beppe Grillo.
La censura per la atipica predica del 5 febbraio che ha condannato l’elettorato del comico genovese al ruolo di “peccatore” è anche il leitmotiv dell’intervento del gruppo “I grilli di Cerignola”: “Abusare del presunto bonus di credibilità che la sua tonaca e il luogo sacro gli potrebbe conferire, non è degno di un ministro di Dio né rispettoso del discernimento dei fedeli. Se don Giuseppe Russo vuole fare politica, si tolga l’abito talare e venga in piazza a presentare le proprie idee, d’altronde è cittadino pure lui. Per similitudine, è come se un sacerdote di simpatie diverse dalle sue, chiedesse nel mezzo dell’omelia, le dimissioni da questore e parlamentare del deputato Stafano Dambruoso per lo schiaffo rifilato alla collega Loredana Lupo, che pure avrebbe maggiore significato se la predica riguardasse la violenza sulle donne”, spiega Matteo Loguercio.
“I sacerdoti dovrebbero occuparsi di anime e del culto di Dio. Se questo gli va stretto lo dichiarassero pubblicamente, così sappiamo se è una posizione particolare o della chiesa. Sai, per non confondere le due cose”, sostengono “I grilli di Cerignola”.
La tregua tra i pentastellati e don Giuseppe Russo sembra essere ancora lontana, anche perché gli attivisti denunciano un clima di ostilità che non ha precedenti nella storia politica e sostengono che ad essere sbagliato non sia il parere del parroco, ma il luogo in cui questo ha trovato dimora: “A me cadono le braccia quando sento queste cose, la Chiesa non deve occuparsi di politica e questo lo dice anche Papa Francesco”, dice Antonio Fucci, che ha già informato il vice capogruppo D’Ambrosio perché lo zoccolo duro del Movimento prenda eventuali provvedimenti.
Ieri ci sono state le consultazioni con Renzi.

Vi ricordo che le consultazioni si fanno per realizzare un governo assieme, o meglio, per vedere se ci sono punti programmatici in comune per realizzare un governo assieme (questo dovrebbero essere!).


Il MoVimento sapete che non fa alleanze ma sopratutto non ha nulla da condividere con chi rappresenta poteri forti, ipocrisia e la stessa politica degli ultimi decenni.
Renzi, assieme a tutti coloro che in Parlamento lo sostengono, rappresentano amministratori senza alcuna credibilità, che anche in questi 10 mesi, in cui erano comunque al governo, non hanno fatto un bel niente per risolvere i problemi dei cittadini.

Ed allora di cosa dovevamo parlare nelle consultazioni?
Quale affidabilità potevano avere le parole e le promesse di chi si smentisce ogni due giorni?
Perché dovevamo rinunciare alla nostra coerenza in cambio di nulla?

Chi si aspettava un comportamento diverso, non ha compreso molto bene lo spirito del nostro movimento. Noi siamo stati sempre chiari ed onesti con i cittadini, anche in situazioni scomode e pretendiamo lo stesso comportamento, da tutti!

Chi invece si sofferma solo sulla forma delle cose, come al solito, senza entrare minimamente sui contenuti, sappia che questa volta anche la forma rispettava il contenuto.

In un paese normale il MoVimento non esisterebbe. 
Un moto di rabbia ha spinto dei cittadini inascoltati a doversi attivare in prima persona per risollevare le sorti delle proprie città, regioni e nazione intera. Ora si vuol colpevolizzare quella rabbia positiva? Quella rabbia non violenta, catalizzatrice positiva delle situazioni più negative, è la fonte di energia alla quale tutti attingiamo per lottare ogni giorno contro una classe politica inetta, incapace, collusa e corrotta che vuole distruggere il nostro futuro!

Noi non glielo consentiremo! A riveder le stelle.

lunedì 10 febbraio 2014



Alla attenzione del sindaco di Cerignola
Dr. Antonio Giannatempo
e per conoscenza al
Consiglio Comunale di Cerignola
Giunta Comunale di Cerignola



Oggetto: Attività Commerciali ZERO Videopoker & Slot Machines

Il sottoscritto Antonio Fucci, nato a Cerignola il 13 Ottobre 1982, e residente a Cerignola, in Via Manfredonia, 20 portavoce del gruppo e tutti gli attivisti del gruppo Amici di  Beppe Grillo di Cerignola hanno inteso rivolgersi a Lei, certi della sua disponibilità e della sua attenzione nei confronti della cittadinanza che si onora di amministrare, consapevoli del fatto che farà quanto possibile per aderire al progetto “Azioni contro la Ludopatia”.
Per “ludopatia” (o gioco d’azzardo patologico) s’intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze. Per potersi dedicare al gioco d’azzardo e alle scommesse e soddisfare la sua pulsione compulsiva l’individuo affetto da ludopatia trascura il lavoro o lo studio fino ad arrivare a commettere furti o frodi ingannando chiunque; familiari, parenti e amici. La ludopatia può portare a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti sentimentali e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcool fino al gesto estremo del suicidio. 
Di recente, il DDL 13/9/2012 n. 158 (art. 5), ha inserito la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza (Lea), con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da questa patologia. Secondo alcune stime mondiali la ludopatia può interessare il 2-4% della popolazione, rappresentando dunque anche un importante problema di salute pubblica; alcuni autori indicano la ludopatia come la patologia da dipendenza a più rapida crescita tra i giovani e gli adulti.
Con oltre un milione di giocatori, la metà giovani e giovanissimi, l’Italia vanta il non invidiabile primato mondiale di risorse destinate al gioco. Un trend in continua crescita con uno Stato che, finora, invece di contrastare il fenomeno l’ha favorito e ne ha beneficiato. In 8 anni si è registrato un aumento del 450% con un volume d’affari che vale 70 miliardi di Euro corrispondente a oltre il 4% del Pil. Per il 2011 si è stimata una spesa pro-capite di 2 mila euro. 
Sono questi i numeri che ci hanno fatto guadagnare la non invidiabile vetta della classifica mondiale per risorse destinate al gioco. In un periodo di crisi finanziaria la gente cerca la svolta aggrappandosi a qualsiasi cosa. Il marketing fa la sua parte e così un numero crescente di persone si ammala di gioco. In Italia già oggi sono 700 mila coloro che soffrono di ludopatia ed un altro mezzo milione può ammalarsi fra i giocatori abituali. Certo, le stime diffuse dalle varie fonti, non sempre coincidono ma sicuramente sono numeri decisamente superiori a quelli seguiti dai Sert (Servizi per le Tossicodipendenze) per dipendenza da droghe e/o da alcool.
Per guarire dalla ludopatia sono necessari programmi di recupero lunghi e personalizzati, che richiedono la competenza di più specialisti quali; psichiatri, psicologi, esperti di finanza e di economia. 
Il paradosso è che con l’Erario lo Stato raccoglie cifre superiori a 10 miliardi di euro/anno, incurante del danno sociale conseguente, molto preoccupante, ma nello stesso tempo non prevede una voce di spesa per intervenire e curare chi si ammala di ludopatia.
Non intendiamo proibire il gioco, non siamo certo in uno Stato Etico, però il settore dovrebbe essere regolamentato, nell’interesse dei cittadini, magari dando delle indicazioni, incentivando o disincentivando il gioco con strumenti ad hoc.
Detto ciò il gruppo degli Amici di Beppe Grillo di Cerignola


PROPONE
che l’Amministrazione comunale faccia, applicando iniziative opportune, un primo tentativo concreto per prevenire e curare questo tipo di dipendenza attraverso:
- Interventi di sensibilizzazione per informare i più giovani sulle cause, gli effetti, gli scenari generali e i rischi del gioco d’azzardo offrendo suggerimenti e soluzioni al problema nella convinzione che solo l’educazione può portare alla consapevolezza e dunque alla capacità di valutare fino a che punto sia corretto spingersi quando si gioca.Ø 
 
- Azioni di tipo amministrativo come, ad esempio, premiare le attività commerciali disposte a togliere slot machine e videopoker dai propri locali attraverso una riduzione delle tassazioni come; la tassa sui rifiuti, l’occupazione del suolo pubblico, la tassa sull’insegne.Ø

- L’adesione al “Manifesto dei Sindaci contro il gioco d’azzardo”.Il comune di Corsico ha predisposto un manifesto al quale hanno già aderito oltre 180 amministrazioni che intendono avanzare nuove proposte legislative al Parlamento per riconsegnare ai Sindaci gli strumenti per governare il loro territorio su questo aspetto. E' sufficiente una comunicazione del Sindaco con la richiesta di adesione a detto manifesto al Sindaco del Comune di Corsico Maria Ferrucci. Attraverso questo canale si possono ricevere informazioni importanti su come si stanno muovendo le altre amministrazioni.Ø 
Sarebbe poi auspicabile che Lei si adoperasse per divulgare i metodi che avrà intenzione di adottare anche nei comuni limitrofi al nostro al fine di non permettere a questo tipo di attività di emigrare, spostando quindi, il baricentro del gioco d’azzardo. 

Per concludere sarebbe sostanziale trovare la massima collaborazione anche da parte dei gestori di tutte le attività che ospitano slot machines e video poker rendendoli partecipi del fatto che questa attività, per quanto essa possa essere una “importante” fonte di guadagno, è una delle principali responsabili del degrado sociale che ormai da anni compromette la qualità della vita dei cittadini del nostro e di altri, molti altri, comuni italiani. 

Restiamo in attesa di un Vs. riscontro alla presente, certi di un Vs. interessamento.

“Amici Beppe Grillo di Cerignola”- Movimento 5 Stelle
cell.388.3837986









Cerignola, 5 Febbraio 2014




Amici Beppe Grillo di Cerignola - 
Movimento Cinque Stelle 
lancia la campagna “Cerchiamo Cittadini”



Quante volte vi siete lamentati? Da quanto tempo vi lamentate? Sprechi, servizi inefficienti o totalmente inesistenti, degrado, burocrazia, tasse inutili ed eccessive. Quanto è lungo l’elenco delle vostre lamentele?
Quante volte vi siete sentiti impotenti di fronte a tutto ciò? Quante volte vi siete detti: “possibile che non si può fare nulla?”
Bene, oggi avete la risposta: qualcosa si può fare! Dipende solo da voi. Potete mettervi in gioco e dedicare un pò di tempo per unirvi ad altre persone che da anni si lamentano e trovare soluzioni ai problemi e ai disagi contro cui tante volte avete sbattuto.
Il moVimento 5 Stelle è uno strumento a disposizione dei cittadini che, stanchi di lamentarsi, hanno deciso di agire, di provare a fare qualcosa. Di non stare inermi di fronte al totale scatafascio. Alcuni si sono già attivati, chi da anni, chi da pochi mesi ma tutti con lo stesso spirito e lo stesso entusiasmo.
Anche la partecipazione alle competizioni elettorali è uno strumento. Serve ad avere accesso alle informazioni su quanto succede nel “palazzo” per diffonderle e portare nelle istituzioni le istanze e le proposte della cittadinanza.
L’obbiettivo non è fare politica, ma occuparsi di Politica. La politica è gestione degli asili, dei rifiuti, manutenzione delle strade, degli spazi pubblici, delle aree verdi, decoro urbano, eventi culturali, burocrazia e tanto altro ancora che incide quotidianamente nella vita di tutti noi. E se non ti occupi di politica, ti piaccia o meno, la politica si occuperà di te.
Allora occupati di Politica e prendi contatto col gruppo locale degli “Amici di Beppe Grillo” - moVimento 5 Stelle che sta predisponendo una lista di cittadini per le prossime elezioni amministrative di Cerignola.
e-mail: amicibeppegrillocerignola@gmail.com   
cell. 388.3837986


COMUNICATO  “AMICI BEPPE GRILLO”-MOVIMENTO 5 STELLE CERIGNOLA